Chi sono

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Non so ancora bene “chi” sono. E’ un percorso, la vita, accidentato e faticoso, in cui la propria immagine tende a diventare nitida man mano. Tutto cambia, di continuo.

Al tempo del Villaggio Globale, in una fase storico-economica come questa, dove le categorie di pensiero date per assodate vengono stravolte, i diritti di base pervicacemente erosi e la natura martoriata con violenza, avere un’identità precisa è un’impresa titanica.

Per sapersi riconoscere, bisogna ripartire da ciò che, a naso, ci sembra avere senso.

E il senso, io, l’ho ritrovato nella terra.

Ho vissuto in città per quasi tutta la mia vita e solo da pochi anni mi sono trasferita in campagna, dove ho imparato a “coltivare”. Gli orti, si, si coltivano. Ma non solo quelli.

Ho imparato che, mani nella terra, si possono coltivare molti aspetti del proprio essere al mondo e che “origine” è un termine che porta molto più lontano di quanto si possa immaginare. Ci si dimentica che siamo nati cibandoci di ciò che la natura ha sempre offerto generosamente e addomesticando con tecniche semplici la sua spontaneità. Ci si dimentica che esiste un ritmo, quello delle stagioni, della luna e del cuore, che non affatica e non oscura le nostre menti. Ci si dimentica, infine, che siamo anche noi parte della natura stessa e che violarla vuol dire morire.

“Coltivando” la terra e me stessa, ho raggiunto molti approdi, come quello della Decrescita Felice, filosofia e teoria economica a cui mi richiamo. Ho scoperto di avere mani buone per creare e per scrivere. Ho capito che non importa molto “chi” sono, ma “cosa” mi propongo di essere e con quanta tenacia mi ci proietto.

Quindi, cosa sono? Sono madre, sono moglie, sono per metà sarda e per metà napoletana e, in entrambi i casi, straordinariamente fiera di esserlo; sono una contadina, con tanto da imparare. Ambientalista, per necessità, e piena di passione civile, per vocazione.

Georgika è il mio canale per parlarvi del mondo dalla mia angolazione e per capire insieme a voi cosa possiamo fare, concretamente, per renderlo migliore. E’ il mio strumento per comprendere, scrivendo, cosa vogliamo diventare.

Chi sono, dunque, non conta. Ma se vi fa piacere saperlo, mi chiamo Miriam Corongiu e vivo nella Terra dei Fuochi.

 

6 commenti

  • Belle parole, di cui tuo padre sarebbe (è) fiero. Ti auguro di fare sempre esperienze appaganti e, perché no?, magari anche rasserenanti.

  • Sono commosso per i tuoi bellissimi argomenti, per il trasporto e l’entusiasmo verso l’ambiente e la natura, per la ritrovata consapevolezza di essere parte importante e rispettosa della terra che ci ospita, di essere orgogliosa e fiera delle tue origini e dei tuoi sentimenti!

    • Sono stata napoletana per tutta la mia vita, vivendo la città, il trambusto e le bellezze di un posto come pochi al mondo.
      Qui, in campagna, ho riscoperto la mia metà sarda, ho ricordato quanto mio padre lo fosse fin nel midollo e ho trovato dentro di me l’amore per tutto ciò che ci circonda: per l’erba, i frutti, gli insetti, la tranquillità e il lavoro a contatto con la terra.
      Rimani sempre con me!

  • Salve Miriam, sono una docente di scuola superiore ed abito in un comune della provincia di Ancona. Per la commemorazione del 25 aprile, l’amministrazione comunale, molto sensibile ai temi della legalità, ha voluto coinvolgere gli studenti sul tema dei “resistenti di oggi”. Come lavoro i miei alunni hanno portato degli esempi di persone comuni, rappresentanti delle forze dell’ordine, della magistratura , di comitati cittadini che si sono battuti , in modo diverso, per la tutela dell’ambiente. Il suo lavoro con il blog è stato portato come esempio di come si possa dare voce a chi voce a volte non ha. Le invio il link della presentazione, sperando di farle cosa gradita:
    https://prezi.com/gjlkfktjigt_/la-forza-delle-idee-per-la-tutela-del-paesaggio/

    • Carissima Daniela,
      dirle che sono commossa per tanta attenzione – e soprattutto a scuola – non rende l’idea di quanto mi abbia reso felice. Sono molto grata a lei e ai suoi ragazzi per aver pensato a me! Il valore di ciò che faccio vive solo nell’impegno di ogni giorno nel provare a essere all’altezza di questa terra bellissima. E’ una terra presa in prestito ai nostri figli, ai suoi ragazzi: bisogna tentare di restituirla loro più splendida di prima.
      Che ne penserebbe se scrivessi una lettera ai suoi studenti per ringraziarli?

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