Quaderni di Campagna: “Mio Nonno è Michelangelo”, libreria per bimbi grandi e piccini
Quando è cominciato il viaggio dell’Orto Conviviale, la piccola azienda contadina che abbiamo tirato su dal niente, avevo già le idee abbastanza chiare. Avrebbe dovuto essere una via nuova all’agricoltura, ma soprattutto una via nuova al cuore delle persone. Essere agricoltori, infatti, non è un lavoro qualunque, non può essere una scelta di ripiego nè un modo come un altro per guadagnarsi da vivere. E’ una specie di missione che ha per compito principale, scriveva Masanobu Fukuoka, la “coltivazione” delle persone prima che della terra.
Se era amore quello che tentavo di restituire, ho trovato l’opportunità di farlo proprio in pieno campo, nel sole di un’estate che volge serenamente al suo autunno e nel gelo di un inverno che è sempre anticipo di primavera. In questo avvicendarsi naturale delle cose, nel ritmo ritrovato di una vita che chiedeva a gran voce di essere liberata, ho incontrato tante persone. Siamo forse onde d’urto in uno spazio acustico striminzito e, per questo, facciamo tanto rumore. Ma preferiamo guardare a noi stessi come un’eco in una valle, in attesa che il suono emesso ritorni moltiplicato e più potente.
Ho detto “siamo”. Non “sono”. Come la mia ci sono tante esperienze resistenti e una di queste è quella di “Mio Nonno è Michelangelo”. Un nome strano per una libreria per bimbi, ai servizi riservati ai quali, in genere, diamo nomi poco consistenti e provenienti dal mondo dei cartoon. Invece, Maria Carmela Polisi ha scelto già dal primo passo di evocare una vita differente: Michelangelo era il suo papà , Michelangelo è il suo secondo figlio, Michelangelo è la storia di un sogno.
Anche nella sua libreria si coltivano le persone e, come faccio io con le piantine appena sbocciate, lei riversa il suo amore sui più piccoli nella speranza che, crescendo, diano buoni frutti. E’ la lettura il suo concime, ma attenzione: lei non legge soltanto, lei anima mondi infiniti. Se vi sedeste in cerchio con i suoi bimbi, che sia sul parquet della libreria o sul prato del parco accanto, ad ascoltarla vi ritrovereste catapultati nella vostra cameretta di un tempo, dove i peluche sapevano diventare gli amici di sempre o gli occhi spaventosi nel buio del sonno che stentava ad arrivare. Sentireste perfino di assomigliare un po’ ai vostri figli, immergendovi nel loro universo di sentimenti violenti, di curiosità accecante e di paure incomprensibili…un universo giusto, però, dove non esistono differenze e dove Alice trova la sua realtà ricomposta.
Con Maria Carmela tutto diventa colore. Lo dice l’ambiente che ha saputo creare non soltanto all’interno della libreria, ma intorno a sè. Esistono genitori attenti che ancora attribuiscono alla formazione un ruolo importante ed esistono luoghi non comuni dove ci si sente ancora sereni, semplicemente perchè solo in quei posti deponiamo le armi e ci sentiamo leggeri. E in un mondo in cui la maggior parte delle persone, anche di cultura medio-alta, non riesce a comprendere un testo base (analfabetismo di ritorno), la lettura diventa una rivoluzione e le attività ad essa collegata un’alternativa seria al deserto che c’è.
Perciò, quando Maria Carmela viene a leggere nel mio Orto è una vera festa. Perchè con lei mi sento vicina al cuore di mia figlia Giorgia, il cui nome è tutto il mio mondo, e vicina al cuore della terra stessa. Quando Maria Carmela viene ad aprire i suoi libri colorati, io riprendo il contatto con ciò che custodisco dentro e fuori di me e, lo ammetto, mi sento decisamente molto meno sola.